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Dieta Chetogenica Italiana

“LOW CARB”: così viene definita la dieta chetogenica, che punta sulla drastica riduzione dei carboidrati, con un aumento di contro della componente proteica e soprattutto dei grassi. 

Lo scopo principale di questo drastico sbilanciamento delle proporzioni dei macronutrienti nella dieta, è quello di costringere l’organismo a utilizzare i grassi come fonte di energia

Quindi, si tratta di una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati, che “obbliga” l’organismo a produrre autonomamente il glucosio necessario alla sopravvivenza e ad aumentare il consumo energetico dei grassi contenuti del tessuto adiposo. 

Scopriamo meglio come funziona, qual’è il protocollo da seguire, vantaggi e possibili svantaggi. 

Dieta Chetogenica Dimagrante

Dieta Chetogenica significa “alimentazione che produce corpi chetonici”, ovvero un residuo metabolico della produzione energetica.

Solitamente, i corpi chetonici assunti in questa dieta raggiungono un livello superiore alla condizione normale, questo eccesso è responsabile dell’abbassamento del PH sanguigno, conosciuto appunto come chetosi. 

La presenza di questi corpi chetonici nel sangue, esercita diversi effetti sull’organismo; alcuni vengono considerati utili nel processo di dimagrimento, altri invece sono di tipo “collaterale”.

Importante sapere che non esiste solo una tipologia di dieta chetogenica, ne esistono di diversi stili che forniscono una quantità di calorie, carboidrati e talvolta proteine inferiori al necessario. 

Alcuni tipi però vengono utilizzati in ambito clinico, magari contro la cura dell’epilessia, obesità e alcune patologie metaboliche, ma si tratta comunque di sistemi prevalentemente sfruttati nel campo del fitness, ma non sempre salutari per il corpo e la salute. 

Come funziona e quali sono le sue caratteristiche principali:

Pantaloni larghi
Tavola piena di frutta

Il meccanismo principale della dieta chetogenica si basa sulla riduzione delle calorie e dei carboidrati alimentari che, in associazione a un giusto livello di proteine e un elevato contenuto percentuale di grassi, dovrebbe migliorare la lipolisi e l’ossidazione lipidica cellulare, quindi il consumo totale dei grassi ottimizzando il dimagrimento. 

Questo incremento di corpi chetonici, che deve essere costantemente tenuto sotto controllo, ha la funzione di moderare lo stimolo dell’appetito, proprio per velocizzare il suo effetto anoressizzante.

Una volta prodotti, i corpi chetonici, possono essere ulteriormente ossidati, in particolare dalle cellule muscolari, dal cuore e in minor parte del cervello, oppure eliminati con le urine e con la ventilazione polmonare. Ovviamente si ricorda, che un aumento così elevato di corpi chetonici accresce notevolmente il lavoro dei reni.

La dieta chetogenica si basa su uno schema nutrizionale a basso contenuto calorico, bassa percentuale o assenza assoluta di carboidrati, alto contenuto di proteine e lipidi. 

Si raccomanda sempre di non esagerare, ma di cercare di limitare i contenuti di proteine nel sangue. 

Dieta Chetogenica: Protocollo Nutrizionale

Una volta spiegato come funziona, l’aspetto importante per raggiungere lo stato di chetosi è mangiare alimenti che non contengono carboidrati e limitare quelli che ne apportano pochi per evitare i cibi che ne sono ricchi.

Vediamo quali sono gli alimenti consigliati:

Gli alimenti che invece vengono sconsigliati sono:

Diciamo che in linea di massima, si consiglia di mantenere un’assunzione di carboidrati inferiore o uguale a 50 g/die, organizzata idealmente in 3 porzioni con 20 g ciascuna. 

Seguire le linee guida in modo piuttosto severo e corretto, prevede una ripartizione specifica di:

Ma come capire di essere in chetosi?

Per capire e identificare uno stato di chetosi è possibile tramite un veloce test dell’urina, del sangue o del respiro, attraverso l’alito. 

Ad ogni modo, si può fare affidamento a certi sintomi cosiddetti “rivelatori”, che non richiedono nessun test:

Dieta Proteica: Pro e Contro

pro e contro

Questo tipo di dieta, a prescindere dall’attitudine personale, è un sistema che richiede un controllo e un monitoraggio piuttosto accurato. Un aspetto importate da non trascurare è di non prolungarla a lungo, solitamente la tolleranza massima è di circa 3 settimane, ovvero 21 giorni. 

Quindi, lasciare la piena gestione della dieta ai consumatori è sbagliato, perché facilmente fuorviante e pericolosa. Ma vediamo quali sono vantaggi e svantaggi:

Sicuramente facilita il dimagrimento grazie a una riduzione delle calorie totali, mantenimento della glicemia, aumento del consumo di grassi a scopo energetico e incremento del dispendio calorico globale. 

Inoltre, può essere utile per contrastare i sintomi dell’epilessia in quei pazienti che non rispondono ai farmaci, soprattutto nei bambini.

Diciamo che si tratta di una soluzione che apporta più contro che pro, vediamo quali sono: aumento della filtrazione renale e della diuresi, tendenza alla disidratazione, aumento del carico di lavoro dei reni, possibile effetto tossico sui reni, possibili ipoglicemia e ipotensione, la di testa, affaticamento, vertigini, nausea leggera e irritabilità.

Inoltre, nei soggetti più sensibili, ci sarà un aumento della possibilità di svenimento. Questa alimentazione risulta particolarmente nociva per soggetti malnutriti, diabetici e per chi soffre di patologie epatiche o renali. 

Nei casi più gravi, potrebbe portare il soggetto a uno stato di anoressia

Ma quindi si consiglia di seguire questa dieta chetogenica?

Evitare di assumere glucosio, tramite una dieta e costringere così l’organismo a utilizzare i meno convenienti amminoacidi, viene considerata una strategia alquanto discutibile, in quanto si intossica il corpo, affaticando inutilmente fegato e reni e rendendo meno efficienti il sistema nervoso e i muscoli. 

Attenzione però non è così negativa come ci si aspetta se viene limitata nel tempo, infatti, se seguita nel breve termine NON causa insufficienza renale, epatica, riduzione del metabolismo basale e compromissione della tiroide; quello che invece potrebbe accadere se si segue per lunghi periodi rimane ancora oggi oggetto di studi. 

Quindi, per concludere, la dieta chetogenica non deve essere intesa come una strategia alimentare definitiva, ma solo come dieta breve limitata

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